Lo scorso 28 febbraio 2023 è entrato in vigore il decreto n. 149/2022 attuazione della Riforma Cartabia. Tra i molteplici aspetti toccati dal decreto, particolare interesse riveste la formula esecutiva.

 

L’art 476 c.p.c. contenente la disciplina delle copie degli atti da spedire in forma esecutiva, è stato abrogato, mentre l’475 c.p.c. dedicato alla formula esecutiva è stato modificato, infatti, per procedere esecutivamente sarà sufficiente munirsi di una copia autentica dell’atto.

 

Art. 475 c.p.c. prima della modifica:

“Le sentenze e gli altri provvedimenti dell’autorità giudiziaria e gli atti ricevuti da Notaio o da altro pubblico ufficiale, per valere come titolo per l’esecuzione forzata, debbono essere muniti della formula esecutiva, salvo che la legge disponga altrimenti. La spedizione in forma esecutiva consiste nell’intestazione “Repubblica italiana – In nome della legge” e nell’apposizione da parte del cancelliere o Notaio o altro pubblico ufficiale, sull’originale o sulla copia, della seguente formula: “Comandiamo a tutti gli ufficiali giudiziari che ne siano richiesti e a chiunque spetti, di mettere a esecuzione il presente titolo, al pubblico ministero di darvi assistenza, e a tutti gli ufficiali della forza pubblica di concorrervi, quando ne siano legalmente richiesti”.

 

Il nuovo testo dell’art 475 c.p.c.:

“Le sentenze, i provvedimenti e gli altri atti dell’autorità giudiziaria, nonché gli atti ricevuti da Notaio o da altro pubblico ufficiale, per valere come titolo per l’esecuzione forzata, ai sensi dell’articolo 474, per la parte a favore della quale fu pronunciato il provvedimento o stipulata l’obbligazione, o per i suoi successori, devono essere formati in copia attestata conforme all’originale, salvo che la legge disponga altrimenti”.